domenica 28 dicembre 2014

UN CIRCO DI PAESE: lo spettacolo prende forma...

Finalmente la scaletta di "UN CIRCO DI PAESE" è completa; "L'elefante" e "Il lanciatore di coltelli", le attrazioni che mancavano all'appello, sono pronte e non aspettano altro che essere incise.

Salvo ripensamenti dell'ultim'ora i pezzi inclusi nel disco saranno 14, circa un'ora di ascolto. Ad inizio 2015 riprenderemo le sessioni di registrazione con i tanti ospiti che ci hanno dato l'onore della loro partecipazione.

Ma nel frattempo, non stiamo certo con le mani in mano!

Tra uno spettacolo e l'altro, tra una cena coi parenti e un panettone, prende forma lo spettacolo con il quale porteremo "UN CIRCO DI PAESE" in giro: l'idea è quella di portare le suggestioni circensi dentro l'auditorium "Dialma Ruggiero" di La Spezia, dove andrà in scena la "prima" il 16 maggio 2015.

La speranza è, naturalmente, di partire da li per girare il più possibile con questa nuova creatura!

Il gruppo di amici con il quale abbiamo il piacere e il privilegio di collaborare per mettere insieme questo baraccone è variegato: la regia è curata da Federico Faggioni, insegnante di discipline circensi e clownerie oltre che deejay e grande conoscitore musicale, ideale trait d'union tra il mondo delle note e la pista, assieme a Saul Carassale e Sara Bonatti, i nostri video-maker di fiducia; Chiara Martini, acrobata aerea e la nostra piccola Alice, saranno in scena in vari momenti dello spettacolo.

Con noi anche Valentina Renesto e Valter Bono, amici che si sono prestati volentieri a lavorare sotto il nostro chapiteau.

Un'idea drammaturgica di massima è pronta e nei prossimi giorni inizieremo le prime prove; per ora non sveliamo di più, ma sappiate che non vediamo l'ora di completare il lavoro completo e mostrarvi "UN CIRCO DI PAESE" in tutto il suo splendore!

mercoledì 17 dicembre 2014

Entra in scena "Il lanciatore di coltelli"...

(illustrazione di Giuseppe "Pepe" Vitale)


"Preceduto da uno sferragliar di lame
entra in scena il lanciatore di coltelli: 
naso puntuto, passo lungo, cavallo da dressage,
schiena dritta, mani lunghe e polsi snelli.
Alle dita ne' fede ne' anelli: non è uomo da legàmi stretti (...)".


Qualche post fa accennavo a due "attrazioni" di "UN CIRCO DI PAESE" ancora in allestimento.
Una di queste è "Il lanciatore di coltelli", cui stiamo dedicandoci in questi giorni.

Si tratta, forse è inutile dirlo, di un artista un pò atipico; dotato di gran mestiere, alterna inspiegabilmente performance perfette a grosse sviste, colpi andati a segno giusto qualche centimetro dalla pelle del volontario a terribili incidenti che segnano irrimediabilmente il malcapitato.

Anche l'arma è atipica: carta di giornale; quella grigia e sottile da quotidiano, per intenderci, che se ben (o mal) usata procura tagli ben peggiori della lama del coltello, di sicuro ben più lunghi da ricucire. Allo stesso modo può erigere troni.

Non si capisce se sia il caso a dettare certe errori o piuttosto il "peso" della persona che il nostro ha di fronte, il periodo storico, la moda o un suggerimento dell'attento direttore.

Viste le premesse, forse fa bene il pubblico a fuggirne lo sguardo quando guadagna il centro della pista...




venerdì 12 dicembre 2014

Diario da "UN CIRCO DI PAESE" - 12 dicembre - Sessione 9: voci, contro-voci e percussioni...

Siamo arrivati ad un bel punto del lavoro, quello in cui alla necessità di portare a casa qualche buona registrazione si sostituiscono ore, sempre faticose ma meno ansiogene, di perfezionamento delle parti, scrittura di linee per strumenti e voci, scambi di spunti tra noi e Armando sugli arrangiamenti e "infiocchettamento", come diciamo noi.

Con, sempre in testa e sui fogli, i primi spunti di drammaturgia per lo spettacolo di maggio.

I tanti ascolti fatti finora ci dicono che stiamo costruendo un disco corrispondente all'idea che ne avevamo; ne siamo entusiasti e speriamo il pubblico percepisca quanto di noi c'è dentro ognuna di queste tracce.

Oggi, mentre le luci natalizie e il traffico ci ricordano la vicinanza a Natale, in attesa dell'inizio delle sessioni di registrazione degli ospiti, tanti e formidabili, previste per gennaio, ci concentriamo sui contrappunti vocali in "Voglio un uomo": qualche prova e qualche take e la voce di Valentina si fa in tre, per un'armonia vocale stile anni '50, con tanto di esilarante intervento parlato centrale, nel quale la cantantessa sfoggia grandi doti comiche!

Altrettanta comicità regalo io quando, a fine registrazione, azzardo ad inserire sul pezzo delle percussioni, in particolare dei legnetti, su un ritmo suggerito da un Armando oggi in gran forma; in genere non ho grossi problemi di tempo e qualche colpo giusto sulla batteria lo do, ma questo è lavoro da percussionisti, quindi dopo un paio di tentativi ridicoli, mi arrendo e passo la mano ai percussionisti "veri" che incideranno a gennaio.

Torna in sala ripresa Valentina, per fare un nuovo take vocale su "Zampettare in diagonale"; il precedente era già soddisfacente, ma essendoci un paio di note lievemente imperfette, ha preferito una nuova ripresa. Il risultato è ottimo.

Otto e mezza circa, è tempo di andare a mangiare, con in tasca ancora un pò di canzoni da ascoltare e riascoltare.

Non vediamo l'ora di farvelo sentire, questo nostro strano circo di paese, quindi ogni tanto lo portiamo in giro: ecco "Un leone", qui registrata dal vivo il 2 dicembre al Teatro del Sale di Firenze.



lunedì 1 dicembre 2014

Diario da "UN CIRCO DI PAESE" - 27 novembre - Sessione 8: FINE PRIMA PARTE!

Oggi arriviamo in studio un po' stanchi: prove, spettacoli, sessioni di registrazione unite alla vita fuori dalla scena, iniziano a farsi sentire su corde vocali e mani, ma decidiamo di non saltare questo appuntamento perché, stando alla lista di lavoro, ci mancano una canzone e qualche "ripresa" (parti di canzoni già registrate da suonare e/o cantare di nuovo) per chiudere la prima parte del lavoro.

La forza di volontà è premiata da una bella esecuzione di "Oblivio", canzone di recente scrittura dall'andamento quasi-tango, struggente, con parecchie peripezie vocali.

Una prova per scaldarci,  un paio di take, il primo buono e il secondo di riserva e questa storia di amicizia e malattia sotto il tendone del circo è fatta! Riascoltarla ci emoziona parecchio, è un pezzo cui ci affezioneremo presto...

Non avremmo pensato di essere così in forma come invece la sessione ci dimostra quindi, anche su suggerimento di Armando, proseguiamo il lavoro riprendendo le parti vocali di un paio di pezzi: erano già buone, ma stiamo facendo "le pulci" a tutto e preferiamo avere un buon numero di tracce in più tra cui scegliere la migliore.

Riprese fatte, scorriamo la lista delle canzoni previste finora per le registrazioni e, con grande piacere, scopriamo di essere alla fine di questa prima tornata di incisioni: abbiamo gettato le basi per buona parte dell'album; ci mancano un paio di pezzi nuovissimi, cui lavoreremo a casa prima di tornare in studio e abbiamo da terminare gli arrangiamenti vocali e degli strumenti ospiti per alcuni dei pezzi in scaletta.

Ci prendiamo di sicuro una settimana/dieci giorni per lavorare, dopodichè torneremo al Cellar per proseguire con "UN CIRCO DI PAESE"!

Nel frattempo la campagna su MusicRaiser va alla grande!

venerdì 21 novembre 2014

Diario da "UN CIRCO DI PAESE" - 20 novembre - Sessione 7: un disco corale...


Il 7 è un numero che ci portiamo dietro da tempo: era un giorno 7 quando io e Valentina ci siamo fidanzati, un altro 7 quando è nata la nostra piccola Alice, ancora un 7 la data di nascita del cane...

Sotto il segno di questo numero che a noi porta bene inizia questa prima sessione di registrazione con ospiti; con noi la brava, bella e simpatica (quante doti per una sola persona!) Valentina Renesto, che con grande slancio ha accettato di contribuire al "Circo" con il suo sax.



Di formazione classica ma con anni di palco di ogni genere alle spalle, la nostra "sexyfonista" dopo qualche take di prova ha registrato un buon numero di tracce, tra temi e contrappunti, su due canzoni, dando perfettamente forma all'idea che ci eravamo fatti. Iniziamo a sentire il "nuovo" suono del disco, la cosa ci entusiasma perchè ci pare di aver presto la direzione giusta.

Ci viene a trovare anche l'ottimo batterista Valter Bono che contribuirà nei prossimi giorni ad una parte delle ritmiche dell'album: è, oltre che un amico, un professionista preparato e ricco di spunti creativi, di cui non mancheremo di approfittare.

Man mano che passano i giorni di lavorazione, ci rendiamo conto di quanto questo disco sia "corale". Dal giorno in cui, con la collaborazione di un nutrito gruppi di amici abbiamo portato il pianoforte al "cellar" ad oggi, lo studio, tra sala ripresa e regia ha visto alternarsi un sacco di persone, musicisti e non, coinvolti attivamente o semplicemente venuti a far visita per sostenerci.

Questo, unito alla tanta partecipazione e curiosità del pubblico sulla campagna di finanziamento "dal basso" con MusicRaiser, fanno di "UN CIRCO DI PAESE" un lavoro collettivo, di cui siamo già innamorati.

Speriamo lo siate anche voi quando uscità!

http://www.musicraiser.com/projects/3038-un-circo-di-paese-il-nuovo-album

venerdì 14 novembre 2014

Diario da "UN CIRCO DI PAESE" - 13 novembre - Sessione 6: inizia la campagna di crowdfunding mentre in studio domiamo "un leone"...

Una premessa per il lettore affezionato: il fatto che non ci sia un post riguardo la sessione n.5 non è un errore; diciamo che c'è stata ma è stata un'incompiuta: entrati in studio, eravamo parecchio giù  di tono tanto da decidere di mollare la presa dopo due prove, mal riuscite, di un paio di canzoni.

Meglio così, perchè la settimana di intervallo, passata preparando gli spettacoli con i quali per quasi un mese saremo nelle piazze di Sarzana e ragionando sulla campagna MusicRaiser per la realizzazione del disco (che è finalmente online qui: http://www.musicraiser.com/it/projects/3038-un-circo-di-paese-il-nuovo-album), ha portato consiglio e questa sessione di registrazione, la numero sei, è stata particolarmente fruttuosa.

La notizia principale è che siamo riusciti ad infilare ben due registrazioni convincenti di "Un leone".

Di questa canzone ho già scritto qualche giorno fa, ma con piacere ne racconto ancora, anche per fugare qualche dubbio.

Il disco, è evidente, parla di circo: automatica si palesa quindi la questione animalista: siete pro-circo con animali, siete contro, dove state?

Intanto il nostro, di circo, altro non è che un'allegoria del mondo che sta fuori dal tendone: i personaggi e gli animali di cui narriamo le vicende nell'album sono solo apparentemente uomini e bestie da spettacolo: la metafora, soprattutto nel caso di "un leone", è tristemente evidente.

Questo enorme felino vive in gabbia, salta nel fuoco e siede su un trespolo a comando di un uomo che, quando sbaglia qualcosa, non manca di batterlo con bastone e frusta.
Un giorno, stanco d'essere schiavo, trama di approfittare dell'uscita dalla pista a spettacolo finito per fuggire e far strage dei propri schiavisti, ma la vista della razione di carne e del bastone, cui è soggiogato da troppo tempo, lo fanno desistere.

Con il pranzo, passano fame e intenzioni bellicose.

Io ci vedo molto di "umano" in tutto questo, e voi?

Detto questo, per tornare alla questione animalista: siamo contro la violenza di ogni tipo nei confronti di ogni essere vivente, ma anche dell'idea che la coerenza totale non esista, di conseguenza non andiamo a vedere spettacoli di Circo con animali ma, rispettandone l'antica tradizione, non partecipiamo ad alcuna campagna contro.

Non capiamo, del resto, come si possa polemizzare per l'uso di elefanti e leoni per spettacolo e mangiare al ristorante la tagliata di Chianina, piuttosto che indossare un giubbotto di pelle o scarpe di cuoio.

Insomma, arresi ad "un difetto di coerenza", per citare "Niente!", altra canzone del disco, non ci sentiamo nella posizione di poterci schierare senza sentirci fuori luogo.

Ma torniamo alla registrazione, che oggi ci ha regalato ottime cose.

Abbiamo registrato per la prima volta "L'attenzione", una ballata in quattro quarti, con uno strano cambio di atmosfera e tempo, che parla della mercificazione della figura femminile operata "dall'interno", ossia da alcune rappresentanti stesse della categoria.

Non la si può spiegare con poche righe, il testo è lungo e si possono cogliere tanti riferimenti all'attualità, ma anche, ci si augura, una certa intenzione poetica.

Questa, a dispetto del nostro pensiero di doverla ripetere mille volte - non ha una struttura molto complessa, ma l'andatura e la tessitura vocale sono abbastanza impegnative da rispettare - è buona alla prima, o almeno questa è l'impressione dall'ascolto in studio.

Tocca poi a "In Liguria piove", brano grottesco-cabarettistico a tema alluvioni e conseguenti siparietti politici; siamo liguri, non credo ci sia molto da spiegare.

Ne abbiamo registrato un paio di versioni, non ne siamo totalmente convinti ma attendiamo qualche ascolto ulteriore per la sentenza!



Stiamo suonando molto sciolti, divertiti e rilassati, quindi approfittiamo dello stato di grazia per tornare su "Mai una cosa sola - un inserviente". Ed ecco qui un altro uomo di circo, un inserviente che, finito di staccare i biglietti, indossa la divisa del domatore ed entra nella gabbia coi felini. Grande indifferenza per l'uomo in tuta, grande rispetto per lo stesso uomo in divisa.

Se non è vita reale questa...

Un paio di prove anche per questo pezzo e finalmente ne registriamo una versione che ci convince totalmente, per velocità, andamento e interpretazione.

E' quasi ora di cena, facciamo una nuova registrazione di "Nella bottega di un calzolaio", che abbiamo già suonato ma ha un problemino di ronzio su uno dei microfoni (vintage) che usiamo per il piano; iniziamo ad essere stanchi e, dopo una serie di errori dovuti più al calo di energie che altro ed una orribile versione di "Quella carezza della sera" dei New Trolls a chiudere, decidiamo che è ora di piantarla, mangiare una pizza e andare a dormire.

Siamo molto soddisfatti. La soddisfazione aumenta quando, tornati a casa, ci rendiamo conto che il passaparola per la campagna di crowdfunding di "UN CIRCO DI PAESE", al primissimo giorno, sta funzionando alla grande!

http://www.musicraiser.com/it/projects/3038-un-circo-di-paese-il-nuovo-album




giovedì 6 novembre 2014

Diario da "UN CIRCO DI PAESE" - 1 novembre - Sessione 4: una bella infornata!

La scelta di fare le cose con calma, per questo nuovo album, si sta dimostrando fruttuosa: arriviamo in studio ad orari accettabili, finiamo più o meno in tempo per cenare come le persone normali - salvo riprese dopo-cena, che per il momento non abbiamo fatto -; riusciamo, insomma a mantenere una certa energia e attenzione senza cadere nel baratro di ansia e fretta.

Soprattutto, questa grande tranquillità che ci siamo imposti si traduce, ora che abbiamo preso le misure con pianoforte, microfoni e studio, in una certa serenità nel suonare, anche 3/4 volte di fila il solito pezzo.

Quando abbiamo realizzato "Al pranzo di nozze", presi da un'insensata voglia di portare a termine il lavoro, ogni ripetizione di ogni brano, soprattutto a fronte di qualche esecuzione sbagliata, è stata più sofferta rispetto ad oggi, per quanto i pezzi che stiamo registrando ora abbiano insidie tecnico-interpretative maggiori.

Detto questo, in un tranquillo sabato pomeriggio spezzino ci siamo messi ai rispettivi strumenti e, tra una battuta e l'altra, abbiamo tirato giù un bel pò di cosette.

Siamo partiti provando, nel senso letterale del termine, "Oblivio", canzone che racconta la malattia - l'halzeimer nella fattispecie, da una prospettiva insolita che non vi svelo ora.
E' un quasi-tango con un ritornello abbastanza "tradizionale" per la musica italiana, sul quale dobbiamo ancora lavorare parecchio. La registrazione ci servirà appunto per capire dove "portare" armonia e melodia vocale.

"Nella bottega di un calzolaio", un 3/4 delicato che alcuni di voi hanno sicuramente ascoltato in qualche spettacolo, da il via alle registrazioni "vere" di oggi. E' pronta in un paio di esecuzioni anche se molto probabilmente la risuoneremo perchè non ha la famosa "magia" di cui scrivevo un post fa.

E' poi la volta di  "nove metri", la canzone della trapezista che noi tanto amiamo e che rappresenta uno degli scogli di questo lavoro: la struttura armonica non è poi troppo complessa ma le linee vocali sono abbastanza acrobatiche, un continuo sali scendi tra voce di petto e voce di testa, cambi di intenzione, insomma, un mezzo casino in cui Valentina si è cacciata con le sue stesse mani, visto che la melodia vocale l'ha scritta interamente lei.

L'abbiamo suonata non so quante volte e ogni volta c'era qualcosa che non andava. Alla fine, su suggerimento del prezioso Armando - e dopo una pausa di riflessione - l'abbiamo leggermente rallentata e siamo riusciti a farne una versione che ci piace. La riascolteremo poi con calma per capire se effettivamente è quella giusta.

A seguire facciamo "Voglio un uomo", che con "Niente!" e "Principesse" rappresenta la nostra parte più cabarettistica. La suoniamo parecchio dal vivo e in effetti riusciamo a ripeterla un paio di volte per bene senza grosse difficoltà. Su questo pezzo, che è un pò il decalogo della donna incontentabile, aggiungeremo delle armonizzazioni vocali e forse qualche body-percussion, staremo a vedere - e sentire! -.

Siamo abbastanza caldi e proseguiamo volentieri con "Tempi duri", uno strambo blues che racconta di un maniaco telefonico vintage, uno di quelli che "lavorava" dalle ormai estinte cabine del telefono, insomma un personaggio ormai mitologico che abbiamo calato nel contemporaneo, con esiti esilaranti.
Dopo un paio di registrazioni il pezzo è pronto, ma decidiamo di registrarne una terza versione. In realtà, dagli ascolti, capiamo che la prima era quella buona, ma preferiamo avere sempre un pò di scelte a disposizione...

A registrazioni quasi ultimate, la piccola Alice accetta di buon grado di registrare il suo cavallo di battaglia: "A zonzo", canzone tratta dal film "I diavoli volanti" di Stanlio ed Ollio, con cui chiude gli spettacoli in cui è presente. Buona alla prima, ma lo immaginavamo, conoscendo l'orecchio e l'intonazione della fanciulla,

Chiudiamo la sessione odierna con "Un pagliaccio", il brano che ha dato il "la" a "UN CIRCO DI PAESE". Anche per noi, finalmente, è buona alla prima. Lo riascoltiamo e ne siamo parecchio soddisfatti.

Appuntamento per giovedi prossimo, giorno in cui registreremo i pezzi mancantidel puzzle e inizieremo a pensare a quel che c'è da risuonare, arrangiare, ecc.

lunedì 27 ottobre 2014

Diario da "UN CIRCO DI PAESE": 25 ottobre - Sessione 3: dice che è una specie di magia...

Sostiene Armando, che oltre a fare il fonico funge anche da guru - e motivatore, all'evenienza, visto che siamo più abituati a suonare dal vivo che nel silenzio disarmante della sala d'incisione - che, per quante volte si suoni un pezzo, solo in alcuni rari si riesce a creare quella magia che ti fa dire "è buono, teniamolo!".

Se nello spettacolo dal vivo, dove non si può fisiologicamente essere sempre al 100% della forma, l'aspetto visivo compensa brevi scollamenti tra gli strumenti e qualche errore d'esecuzione, in studio, dov'è l'udito l'unico senso in gioco, quel che conta è entrare in empatia, suonare con attenzione si, ma con tanto e sincero trasporto emotivo.

Solo allora l'alchimia si compie.

Anche quando le esecuzioni non sono le migliori della tua carriera, ma contengono quel pathos e quella vibrazione che all'ascoltatore non può non arrivare.

Oggi questa teoria si è palesata chiara alle nostre, di orecchie.

Siamo arrivati in studio motivati ma abbastanza stanchi dopo aver fatto spettacolo a Genova la notte prima e ci siamo lanciati subito su "Mai una cosa sola".

Nel nostro "CIRCO DI PAESE" questo valzer racconta del domatore che, come è d'abitudine nella vita sotto lo chapiteau, nei momenti in cui non è in pista col leone si occupa di tutti gli altri lavori utili a mantener vivo il carrozzone, compreso fare da inserviente e, all'occorrenza, staccare i biglietti all'ingresso.

Questa duplicità, il passare dalle "stelle alle stalle" nel giro di poco tempo crea, in qualche elemento del pubblico, una situazione di disagio: come può l'inserviente prima schivato distrattamente - e con un pò di diffidenza, aggiungo - essere ora al centro della stella, dentro la gabbia con tigri e leoni, bello nel suo costume scintillante, acclamato come un eroe?

Per chi sta fuori dal tendone, abituato a distinguere con attenzione "lavoro" e "hobby", parlare di specializzazioni e rifiutare di svolgere incarichi per i quali non sia stato adeguatamente "formato", questo non essere perfettamente inquadrati tipico dei circensi - e degli artisti, in genere - è inconcepibile.

Insomma, una canzone che parla di scarsa elasticità mentale ma, soprattutto, del pregiudizio che spesso ci fa considerare l'abito più importante del monaco.

Suoniamo "Mai una cosa sola" un pò di volte, prima di entrare bene nel tempo che il pezzo, carico di parole, quasi rappate, richiede per poter essere compreso.

Quando troviamo la giusta dimensione ne registriamo un paio di versioni buone, di cui una, a detta di Armando, ha la famosa "magia" di cui si parlava. In effetti l'ascolto ci da la stessa sensazione.

Non è giornata per affrontare pezzi estremamente complicati, quindi spostiamo l'attenzione su "Niente!", canzone di stampo cabarettistico che suoniamo dal vivo da parecchio tempo. Qui conta più l'intenzione che la perfezione e da due/tre esecuzioni ricaviamo un take che ci soddisfa. Penso che su questo pezzo inseriremo qualche armonia vocale e qualche strana percussione...

E' la volta di "Principesse", altro brano suonato tanto dal vivo, altro pezzo musical-cabarettistico; un paio di esecuzioni, di cui una certamente buona.

Buttiamo giù anche "Zampettare in diagonale", strampalato tre quarti dall'incedere sbandante, con un paio di cambi di ritmo e atmosfera, in una versione che - per quanto non molto apprezzata da Armando e Valentina - a me non sembra affatto male.
L'abbiamo registrata giusto una volta e quasi sicuramente la riprovere nelle prossime sessioni.

La stanchezza inizia a farsi sentire; facciamo giusto una prova di "Voglio un uomo" che neppure registriamo e decidiamo di desistere.

Di più non possiamo dare, ma la giornata è stata inaspettatamente produttiva.

Gli ascolti domestici ne daranno conferma o mi smentiranno.

giovedì 23 ottobre 2014

Diario da "UN CIRCO DI PAESE" - 20 OTTOBRE 2014 - Sessione 2: All'italiana, nove metri, un pagliaggio (con incidente) e video-intervista per Musicraiser

Prima di arrivare in studio ci siamo detti "va bene prendersela comoda, ma vediamo di farne almeno un paio buone", che per noi significa metter da parte almeno due registrazioni corrette delle canzoni, per poter poi provare dei mix piuttosto che inserire delle nuove riprese vocali e/o altri strumenti - perchè questa volta gli ospiti ci saranno, eccome -.

L'idea era quella di partire con "All'italiana", pezzo che suoniamo dal vivo da un bel pò, breve, incisivo, (probabile apertura del disco), una cosa "toccata e fuga".

L'abbiamo presa sottogamba; l'abbiamo registrata ma, complice il fatto che non incidiamo col metronomo, il pezzo è pieno di pause "a respiro" e io e Valentina suoniamo in due sale separate, senza contatto visivo, ci sono voluti almeno 4/5 take per tenerne due, di cui uno sicuramente buono. Su questa base aggiungeremo i fiati e altre cose, ma di questo scriverò a fatto avvenuto...

"Nove metri" è la seconda canzone scelta per oggi. Parla della trapezista, un altro dei personaggi-attrazione del disco; donna bella, forte, abituata ad affrontare le difficoltà da sola, perchè gli amori che insegue le sfuggono di mano ogni volta che il circo cambia città.

L'abbiamo scritta relativamente da poco e suonata giusto una volta dal vivo; è un 6/8 con qualcosa di jazz, di struttura non complessa ma dalla linea vocale quasi proibitiva.
Il finale, vero "mostro" della canzone, è un salto progressivo di tre toni rispetto al tono d'impianto, scritto da Valentina: bellissimo e complicatissimo, soprattutto se affrontato dopo tutta una serie di cambi di registro.

Dopo aver tentato dei take falliti miseramente per errori di vario tipo, ci siamo concessi una pausa nella quale abbiamo registrato una video-intervista per promuovere la campagna Musicraiser legata al disco, con l'amico video-maker Saul Carassale e la provvidenziale presenza dell'altrettanto amico - e gran batterista - Valter Bono -, promosso intervistatore sul campo.

La pausa è servita distoglierci un pò dall'accanimento verso la canzone che fisiologicamente arriva in queste situazioni; in effetti, le due/tre riprese successive sono andate a buon fine, anche se resta sempre la possibilità che si decida di risuonare questo pezzo più avanti.

Come s'è capito, vogliamo fare le cose davvero per bene.

Non c'è due senza tre, ed ecco che arriva il turno di "Un pagliaccio", il pezzo che con "Un leone" ci ha portati sulla via del circo. In rete ne circola una versione dal vivo, visto che da quando l'abbiamo scritto non vedevamo l'ora di presentarlo alla gente questo clown che ci mostra cosa c'è dietro la maschera.

Il pezzo è veloce, una via di mezzo tra una marcia e un reggae, non complicatissimo - giusto un cambio di tempo e ritmo centrale -; ne registriamo una prima prova, non buona.

Ci prepariamo per un secondo tentativo ma fa capolino, dal piano, un suono tenuto, troppo tenuto per i miei gusti considerato che non ho il piede sul pedale; direi un suono tenuto e pari temuto: uno smorzatore non sta funzionando correttamente e non ne vuole sapere di sistemarsi nonostante i nostri tentativi.

Nulla da fare, serve l'accordatore.

Ma da un certo punto di vista va bene così: il paio di pezzi previsti è dentro, iniziamo ad essere stanchi, una pizza a casa e un pò di relax non ce li leva nessuno.

Diario da "UN CIRCO DI PAESE" - 16 OTTOBRE 2014 - Sessione 1: Un leone (o giù di li)

Ci siamo imposti di lavorare al disco con un ritmo costante ma rilassato, onde evitare di fare, come in passato, ore e ore continue di registrazione, decine di take per ogni canzone, per poi realizzare, a fine lavoro, che le prime riprese erano quelle migliori; quindi, questo prima sessione parte alle 14, con marcia lenta: qualche chiacchiera mentre Armando sistema i microfoni, una prova di ripresa del piano e via col primo pezzo, "Un leone".

Questa canzone la amiamo particolarmente, racconta di questo animale-attrazione che brama la fuga, un cambio di vita, un ritorno alla naturale essenza, ma si rassegna appena vede cibo e bastone. Insomma, un leone parecchio umano.

E' una canzone tanto bella quanto difficile: sia vocalmente che musicalmente presenta un sacco di cambi di timbri e dinamiche, un'improvvisa accelerazione e un finale rallentato.

Insomma, c'è tutto quel che può mettere in difficoltà, in special modo alla prima giornata di registrazione, su un impianto rinnovato e con le dita su uno strumento poco conosciuto.

La suoniamo non so quante volte, intervallando con qualche pausa di ascolto, fino a che arriviamo a portarne a casa un paio di take.

Non ne siamo convinti al 100%, probabilmente nei prossimi giorni la risuoneremo; intanto ne portiamo a casa un raugh mix per riascoltarla; il suono, per nulla equalizzato, ci piace.

Godibile, ma qualche incertezza c'è: possiamo far di meglio.

Diario da "UN CIRCO DI PAESE" - 10 OTTOBRE 2014: L'INGRESSO DEL PIANOFORTE IN STUDIO

 Quando "UN CIRCO DI PAESE" ha iniziato a prendere forma nella nostra testa, abbiamo cercato di capire quale fosse la via migliore per realizzare un disco di alta qualità con grande libertà e senza fretta.

Con un paletto non da poco: la necessità di usare, per questo secondo lavoro, un pianoforte acustico.  
In "Al pranzo di nozze" ho suonato uno stage piano digitale (Yamaha Motif) e il suono che è riuscito a tirarne fuori Armando Fiorenza è stato a dir poco miracoloso.
Armando, che per noi è un caro amico, è tanto un fonico di grande esperienza quanto un ottimo musicista di lungo corso e il suo apporto è stato fondamentale per realizzare, con "Al pranzo di nozze", un disco che ci rappresentasse al meglio, nonostante il tempo ristretto che abbiamo potuto dedicare alle sessioni di registrazione.

Ora, però, sono passati più di tre anni, il nostro modo di suonare è cambiato e le dinamiche, i cambi di atmosfera delle nuove canzoni meritano di essere valorizzati dal suono dello strumento "vero" per il quale vengono scritte.

Soprattutto, rispetto al 2011, sappiamo come vogliamo suonino i pezzi quindi nulla da fare, il pianoforte è indispensabile.

Dopo aver ipotizzato di registrare in qualche posto, auditorium o conservatorio già dotato di strumenti - ci era balzata anche l'idea, quasi subito abbandonata, di fare tutto a casa - e valutata la poca comodità di andare in qualche studio fuori da La Spezia, ci siamo presentati da Armando con - apparentemente - la soluzione in mano: "vogliamo registrare nel tuo Cellar Studio, ma dobbiamo portar dentro un piano a coda!".

La cosa non sarebbe di per se' un problema, del resto è prassi portare gli strumenti di cui si ha necessità nello studio in cui si registra.
Dovete però sapere che  il "Cellar Studio" è ricavato da un enorme scantinato di un palazzo storico spezzino, tanto grande dentro quanto minuscolo per quel che riguarda l'accesso: in poche parole far entrare un pianoforte a coda dentro la piccola porta di ingresso, passando per una scaletta altrettanto stretta, è una sorta di parto al contrario.

Qui, però, ci sono venuti incontro gli astri; coincidenza ha voluto che il buon Sergio "Pippetta" Donati del negozio di strumenti "Il pentagramma" avesse in conto vendita un codino anni '70 Petrof, dimensioni piccole ma "cuore" grande, con un bel suono duttile.  

Inutile dire che abbiamo colto l'occasione al volo: messe insieme un pò di uomini corpulenti - ed alcuni meno, me compreso, che però servono per fare "spogliatoio", pianoforte preso e portato, grazie a calcoli millimetrici di un "Pippetta" in gran forma su cui pochi avrebbero scommesso, dritto dritto in sala ripresa, dove calza a pennello e suona altrettanto bene.

Un intervento di accordatura e tutto e pronto per iniziare a far risuonare le note di "UN CIRCO DI PAESE" al Cellar Studio...

UN CIRCO DI PAESE, il nuovo album de "Le Canzoni da Marciapiede"

A quasi tre anni dall'uscita di "Al pranzo di nozze", album di debutto che pubblico e critica hanno molto apprezzato, siamo pronti per registrare "UN CIRCO DI PAESE".

L'uscita è prevista per il 16 maggio 2015, giorno in cui lo presenteremo, con lo spettacolo da esso tratto, all'auditorium Dialma Ruggiero di La Spezia.

UN CIRCO DI PAESE racconta le vicende di una piccola carovana di artisti che, spuntata dal nulla con il suo colorato chapiteau, per qualche giorno porta la meraviglia dentro la realtà, con le sue stranezze, gli animali e i suoi numeri da brivido.

Ma ciò che le canzoni mettono in luce è quello che sta dietro i riflettori, piuttosto che davanti; questi uomini-attrazione e animali-umani raccontano l'altra faccia dello spettacolo, quella fatta di scelte di vita al limite, rinunce, fatica ma anche solidarietà, generosità e amore.

Così, mentre un pagliaccio si strucca e ci mostra l’uomo che la scena nasconde, l’elefante prende nota delle cose che non vanno meditando una rivoluzione fallita in partenza, l’inserviente si spoglia della tuta per mettere il costume da domatore – si, perché il circo è il mestiere dei trenta mestieri -, la trapezista rincorre un amore destinato a finire coi giorni di spettacolo, le storie di questi uomini-attrazione si intrecciano e confondono a quelle - non poi tanto diverse - che il pubblico porta con se dal mondo che sta fuori.


Alla fine sarà difficile capire quale sia il vero circo, se quello dentro o quello fuori dal tendone.

O se non sia l'Italia tutta, che questi piccoli mondi li porta da sempre in grembo, il "paese" cui si fa riferimento.