venerdì 21 novembre 2014

Diario da "UN CIRCO DI PAESE" - 20 novembre - Sessione 7: un disco corale...


Il 7 è un numero che ci portiamo dietro da tempo: era un giorno 7 quando io e Valentina ci siamo fidanzati, un altro 7 quando è nata la nostra piccola Alice, ancora un 7 la data di nascita del cane...

Sotto il segno di questo numero che a noi porta bene inizia questa prima sessione di registrazione con ospiti; con noi la brava, bella e simpatica (quante doti per una sola persona!) Valentina Renesto, che con grande slancio ha accettato di contribuire al "Circo" con il suo sax.



Di formazione classica ma con anni di palco di ogni genere alle spalle, la nostra "sexyfonista" dopo qualche take di prova ha registrato un buon numero di tracce, tra temi e contrappunti, su due canzoni, dando perfettamente forma all'idea che ci eravamo fatti. Iniziamo a sentire il "nuovo" suono del disco, la cosa ci entusiasma perchè ci pare di aver presto la direzione giusta.

Ci viene a trovare anche l'ottimo batterista Valter Bono che contribuirà nei prossimi giorni ad una parte delle ritmiche dell'album: è, oltre che un amico, un professionista preparato e ricco di spunti creativi, di cui non mancheremo di approfittare.

Man mano che passano i giorni di lavorazione, ci rendiamo conto di quanto questo disco sia "corale". Dal giorno in cui, con la collaborazione di un nutrito gruppi di amici abbiamo portato il pianoforte al "cellar" ad oggi, lo studio, tra sala ripresa e regia ha visto alternarsi un sacco di persone, musicisti e non, coinvolti attivamente o semplicemente venuti a far visita per sostenerci.

Questo, unito alla tanta partecipazione e curiosità del pubblico sulla campagna di finanziamento "dal basso" con MusicRaiser, fanno di "UN CIRCO DI PAESE" un lavoro collettivo, di cui siamo già innamorati.

Speriamo lo siate anche voi quando uscità!

http://www.musicraiser.com/projects/3038-un-circo-di-paese-il-nuovo-album

venerdì 14 novembre 2014

Diario da "UN CIRCO DI PAESE" - 13 novembre - Sessione 6: inizia la campagna di crowdfunding mentre in studio domiamo "un leone"...

Una premessa per il lettore affezionato: il fatto che non ci sia un post riguardo la sessione n.5 non è un errore; diciamo che c'è stata ma è stata un'incompiuta: entrati in studio, eravamo parecchio giù  di tono tanto da decidere di mollare la presa dopo due prove, mal riuscite, di un paio di canzoni.

Meglio così, perchè la settimana di intervallo, passata preparando gli spettacoli con i quali per quasi un mese saremo nelle piazze di Sarzana e ragionando sulla campagna MusicRaiser per la realizzazione del disco (che è finalmente online qui: http://www.musicraiser.com/it/projects/3038-un-circo-di-paese-il-nuovo-album), ha portato consiglio e questa sessione di registrazione, la numero sei, è stata particolarmente fruttuosa.

La notizia principale è che siamo riusciti ad infilare ben due registrazioni convincenti di "Un leone".

Di questa canzone ho già scritto qualche giorno fa, ma con piacere ne racconto ancora, anche per fugare qualche dubbio.

Il disco, è evidente, parla di circo: automatica si palesa quindi la questione animalista: siete pro-circo con animali, siete contro, dove state?

Intanto il nostro, di circo, altro non è che un'allegoria del mondo che sta fuori dal tendone: i personaggi e gli animali di cui narriamo le vicende nell'album sono solo apparentemente uomini e bestie da spettacolo: la metafora, soprattutto nel caso di "un leone", è tristemente evidente.

Questo enorme felino vive in gabbia, salta nel fuoco e siede su un trespolo a comando di un uomo che, quando sbaglia qualcosa, non manca di batterlo con bastone e frusta.
Un giorno, stanco d'essere schiavo, trama di approfittare dell'uscita dalla pista a spettacolo finito per fuggire e far strage dei propri schiavisti, ma la vista della razione di carne e del bastone, cui è soggiogato da troppo tempo, lo fanno desistere.

Con il pranzo, passano fame e intenzioni bellicose.

Io ci vedo molto di "umano" in tutto questo, e voi?

Detto questo, per tornare alla questione animalista: siamo contro la violenza di ogni tipo nei confronti di ogni essere vivente, ma anche dell'idea che la coerenza totale non esista, di conseguenza non andiamo a vedere spettacoli di Circo con animali ma, rispettandone l'antica tradizione, non partecipiamo ad alcuna campagna contro.

Non capiamo, del resto, come si possa polemizzare per l'uso di elefanti e leoni per spettacolo e mangiare al ristorante la tagliata di Chianina, piuttosto che indossare un giubbotto di pelle o scarpe di cuoio.

Insomma, arresi ad "un difetto di coerenza", per citare "Niente!", altra canzone del disco, non ci sentiamo nella posizione di poterci schierare senza sentirci fuori luogo.

Ma torniamo alla registrazione, che oggi ci ha regalato ottime cose.

Abbiamo registrato per la prima volta "L'attenzione", una ballata in quattro quarti, con uno strano cambio di atmosfera e tempo, che parla della mercificazione della figura femminile operata "dall'interno", ossia da alcune rappresentanti stesse della categoria.

Non la si può spiegare con poche righe, il testo è lungo e si possono cogliere tanti riferimenti all'attualità, ma anche, ci si augura, una certa intenzione poetica.

Questa, a dispetto del nostro pensiero di doverla ripetere mille volte - non ha una struttura molto complessa, ma l'andatura e la tessitura vocale sono abbastanza impegnative da rispettare - è buona alla prima, o almeno questa è l'impressione dall'ascolto in studio.

Tocca poi a "In Liguria piove", brano grottesco-cabarettistico a tema alluvioni e conseguenti siparietti politici; siamo liguri, non credo ci sia molto da spiegare.

Ne abbiamo registrato un paio di versioni, non ne siamo totalmente convinti ma attendiamo qualche ascolto ulteriore per la sentenza!



Stiamo suonando molto sciolti, divertiti e rilassati, quindi approfittiamo dello stato di grazia per tornare su "Mai una cosa sola - un inserviente". Ed ecco qui un altro uomo di circo, un inserviente che, finito di staccare i biglietti, indossa la divisa del domatore ed entra nella gabbia coi felini. Grande indifferenza per l'uomo in tuta, grande rispetto per lo stesso uomo in divisa.

Se non è vita reale questa...

Un paio di prove anche per questo pezzo e finalmente ne registriamo una versione che ci convince totalmente, per velocità, andamento e interpretazione.

E' quasi ora di cena, facciamo una nuova registrazione di "Nella bottega di un calzolaio", che abbiamo già suonato ma ha un problemino di ronzio su uno dei microfoni (vintage) che usiamo per il piano; iniziamo ad essere stanchi e, dopo una serie di errori dovuti più al calo di energie che altro ed una orribile versione di "Quella carezza della sera" dei New Trolls a chiudere, decidiamo che è ora di piantarla, mangiare una pizza e andare a dormire.

Siamo molto soddisfatti. La soddisfazione aumenta quando, tornati a casa, ci rendiamo conto che il passaparola per la campagna di crowdfunding di "UN CIRCO DI PAESE", al primissimo giorno, sta funzionando alla grande!

http://www.musicraiser.com/it/projects/3038-un-circo-di-paese-il-nuovo-album




giovedì 6 novembre 2014

Diario da "UN CIRCO DI PAESE" - 1 novembre - Sessione 4: una bella infornata!

La scelta di fare le cose con calma, per questo nuovo album, si sta dimostrando fruttuosa: arriviamo in studio ad orari accettabili, finiamo più o meno in tempo per cenare come le persone normali - salvo riprese dopo-cena, che per il momento non abbiamo fatto -; riusciamo, insomma a mantenere una certa energia e attenzione senza cadere nel baratro di ansia e fretta.

Soprattutto, questa grande tranquillità che ci siamo imposti si traduce, ora che abbiamo preso le misure con pianoforte, microfoni e studio, in una certa serenità nel suonare, anche 3/4 volte di fila il solito pezzo.

Quando abbiamo realizzato "Al pranzo di nozze", presi da un'insensata voglia di portare a termine il lavoro, ogni ripetizione di ogni brano, soprattutto a fronte di qualche esecuzione sbagliata, è stata più sofferta rispetto ad oggi, per quanto i pezzi che stiamo registrando ora abbiano insidie tecnico-interpretative maggiori.

Detto questo, in un tranquillo sabato pomeriggio spezzino ci siamo messi ai rispettivi strumenti e, tra una battuta e l'altra, abbiamo tirato giù un bel pò di cosette.

Siamo partiti provando, nel senso letterale del termine, "Oblivio", canzone che racconta la malattia - l'halzeimer nella fattispecie, da una prospettiva insolita che non vi svelo ora.
E' un quasi-tango con un ritornello abbastanza "tradizionale" per la musica italiana, sul quale dobbiamo ancora lavorare parecchio. La registrazione ci servirà appunto per capire dove "portare" armonia e melodia vocale.

"Nella bottega di un calzolaio", un 3/4 delicato che alcuni di voi hanno sicuramente ascoltato in qualche spettacolo, da il via alle registrazioni "vere" di oggi. E' pronta in un paio di esecuzioni anche se molto probabilmente la risuoneremo perchè non ha la famosa "magia" di cui scrivevo un post fa.

E' poi la volta di  "nove metri", la canzone della trapezista che noi tanto amiamo e che rappresenta uno degli scogli di questo lavoro: la struttura armonica non è poi troppo complessa ma le linee vocali sono abbastanza acrobatiche, un continuo sali scendi tra voce di petto e voce di testa, cambi di intenzione, insomma, un mezzo casino in cui Valentina si è cacciata con le sue stesse mani, visto che la melodia vocale l'ha scritta interamente lei.

L'abbiamo suonata non so quante volte e ogni volta c'era qualcosa che non andava. Alla fine, su suggerimento del prezioso Armando - e dopo una pausa di riflessione - l'abbiamo leggermente rallentata e siamo riusciti a farne una versione che ci piace. La riascolteremo poi con calma per capire se effettivamente è quella giusta.

A seguire facciamo "Voglio un uomo", che con "Niente!" e "Principesse" rappresenta la nostra parte più cabarettistica. La suoniamo parecchio dal vivo e in effetti riusciamo a ripeterla un paio di volte per bene senza grosse difficoltà. Su questo pezzo, che è un pò il decalogo della donna incontentabile, aggiungeremo delle armonizzazioni vocali e forse qualche body-percussion, staremo a vedere - e sentire! -.

Siamo abbastanza caldi e proseguiamo volentieri con "Tempi duri", uno strambo blues che racconta di un maniaco telefonico vintage, uno di quelli che "lavorava" dalle ormai estinte cabine del telefono, insomma un personaggio ormai mitologico che abbiamo calato nel contemporaneo, con esiti esilaranti.
Dopo un paio di registrazioni il pezzo è pronto, ma decidiamo di registrarne una terza versione. In realtà, dagli ascolti, capiamo che la prima era quella buona, ma preferiamo avere sempre un pò di scelte a disposizione...

A registrazioni quasi ultimate, la piccola Alice accetta di buon grado di registrare il suo cavallo di battaglia: "A zonzo", canzone tratta dal film "I diavoli volanti" di Stanlio ed Ollio, con cui chiude gli spettacoli in cui è presente. Buona alla prima, ma lo immaginavamo, conoscendo l'orecchio e l'intonazione della fanciulla,

Chiudiamo la sessione odierna con "Un pagliaccio", il brano che ha dato il "la" a "UN CIRCO DI PAESE". Anche per noi, finalmente, è buona alla prima. Lo riascoltiamo e ne siamo parecchio soddisfatti.

Appuntamento per giovedi prossimo, giorno in cui registreremo i pezzi mancantidel puzzle e inizieremo a pensare a quel che c'è da risuonare, arrangiare, ecc.